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Strage di Manchester

Contenuto in: 
Numero Circolare: 
329
Data di emissione: 
24/05/2017

Ai Docenti
Agli Allievi
Ai Genitori tramite gli Allievi
Al personale ATA

Oggetto: strage di Manchester

Martedì 23 maggio la giornata è iniziata con una notizia terribile: la strage di Manchester. In questa strage hanno perduto la vita ben 22 persone, tra le quali molti bambini e teen ager. Propongo a tutti una breve e intensa riflessione offertaci del prof. Luciano Bubbola, invitando docenti e genitori a parlarne con gli allievi e i figli per ridirci quali siano i fondamenti irrinunciabili della nostra società. Una società che ha una bimillenaria storia dalle radici antichissime: greco-romane e giudaico-cristiane dalle quali, attraverso la riflessione filosofica e i diversi movimenti storico-culturali  - non ultimo l'illuminismo -, sono stati declinati i diritti irrinunciabili della persona: libertà, fratellanza, uguaglianza, tolleranza, rispetto, reciprocità, solidarietà ...

"NEL DESERTO DELL’ODIO"

Nel giorno della ricorrenza della strage di Capaci (23 maggio 1992), giunge la notizia di un’altra strage dove giovani vite, presenti ad un concerto a Manchester, sono state massacrate da un attentato dinamitardo.

È l’ennesimo episodio violento, teso a creare terrore e orrore; ma, al di là della naturale e immediata paura in tutti noi, se ci soffermiamo a riflettere oltre l’emotività suscitata da questi gesti sconsiderati, dovuti a logiche di violenza e di odio; dobbiamo riconoscere i fili delle assurde ‘ragioni’, che spingono altri esseri umani a decretare la morte del prossimo.

In realtà la paura di tali atti è in chi li compie: paura di ‘stili di vita’, di pensieri e di libertà che tali terroristi/assassini non sanno accettare e capire negli altri; giungendo alla logica dell’annientamento come unica prassi di morte contro la vita in tutte le sue manifestazioni civili.

Chi vuole prevaricare il nostro Essere, limitandoci nelle più varie espressioni d’esistenza e d’identità, non ha compreso i valori assoluti della Libertà e della Cultura, valori ben espressi nella definizione del filosofo tedesco Martin Heidegger: “il linguaggio è la casa dell’Essere”, dove si intende il potere che ogni espressione di dialogo e di confronto può inverarsi attraverso l’aiuto del linguaggio, necessario nella comunicazione e nell’ascolto dell’altro.

Ciò che il terrorismo tenta inutilmente di attuare è vana edificazione della propria arrogante ignoranza, senza più l’uso di qualunque tipo di linguaggio che dia voce e vera forza ai nostri pensieri e alle nostre più care libertà; tanto che, alla fine, tali atti sono e saranno solo confusi suoni… dispersi nel deserto dell’odio.

Il Dirigente Scolastico

F.to Dott. Giovanni Dalla Torre

Firma autografa sostituita a mezzo stampa
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