Ai Docenti
Agli Allievi
Ai Genitori tramite gli Allievi
Al personale ATA

Oggetto: "Una buona scuola, una scuola bella"

In questi mesi l’Istituzione Scuola sta riflettendo su se stessa, sul proprio futuro, sulle riforme inevitabili per mantenere il passo dovuto. Molteplici sono stati gli incontri, a vari livelli, per pensare insieme, per riflettere, per proporre: anche noi abbiamo lavorato sia singolarmente che insieme con diversi docenti. È questa una stagione che ci auguriamo foriera di novità, di nuovi entusiasmi, di rinnovate consapevolezze. Nel frattempo sento la necessità di sottolineare alcune dinamiche che sono facilmente osservabili e che necessitano di un approfondimento e di una ripresa anche nelle classi da parte dei coordinatori e dei docenti. Quotidianamente sono costretto a sentire nei corridoi urla e schiamazzi di vario genere senza alcuna motivazione connotate e condite da un eloquio greve e pesante; molte volte sono invitato dai collaboratori scolastici a visionare in quale modo sono lasciate le classi a fine giornata; da più parti mi segnalano rotture e danni ai locali, alla strumentazione, alle suppellettili scolastiche ecc. Devo riconoscere che in questi ultimi anni molto s’è fatto rispetto al passato (ne ho avuta diretta testimonianza anche questa mattina da parte di un allievo), ma molto rimane da fare. A tutti è noto e ben esperibile che vivere in un ambiente curato, armonioso, oserei dire bello facilita le relazioni, l’apprendimento, migliora il carattere, rende la nostra vita più distesa - se non felice - perché vi è l’armonia del corpo, dell’ambiente, del cuore, della mente e dello spirito. Prendersi cura delle cose ci abilita ulteriormente  a prenderci cura delle persone con più intensità e lucidità; nella misura in cui viviamo il bello anche il nostro linguaggio e tutte le varie espressioni tipicamente umane ne hanno un guadagno. Molti sono gli allievi, i docenti e i collaboratori che operano in questo senso, ma c’è ancora molto cammino davanti a tutti noi: il bello non si esaurisce mai. Non è qui il caso di dare delle indicazioni minuziose, capillari tanto da diventare asfissianti. Ai docenti, agli allievi e al restante personale  appartiene il compito di operare per il bello, il vero e il bene e così si attenueranno le urla, i contrasti, il deterioramento (e  non solo logistico), la pesantezza operativa. Ne deriverà una lievità del passo, una trasparenza nelle relazioni educative, un benessere aggiunto per tutti noi. Buon lavoro.

Il Dirigente Scolastico

F.to Dott. Giovanni Dalla Torre

Firma autografa sostituita a mezzo stampa
ai sensi dell’art.3, c. 2 del D.L. n. 39/1993