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Un cancello contro gli infortuni

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PORDENONE. «Ci sono ancora molti cancelli privi di sicurezza in villette, condomini e scuole: l’infortunio capitato di recente a un bambino a Casarsa e quello di tre anni fa a uno scolaro a Maniago potevano essere evitati». Ne sono sicuri gli studenti nell’Isis Zanussi di Pordenone e nell’Ipsia Della Valentina di Sacile, che hanno inventato il cancello che non deraglia.
Nove anni fa a Pordenone il primo “brevetto” fatto a scuola è stato co-firmato con il professore inventore Pino Parilla. Un anno fa il sistema è stato riprogettato e ottimizzato nei laboratori dell’Ipsia Della Valentina a Sacile. «Il cancello sicuro evita che la struttura scorrevole di apertura possa travolgere i bambini che giocano arrampicandosi sul cancello – ha confermato Parilla con il collega Domenico Giotta –. Le conseguenze di un trauma toracico da schiacciamento possono essere evitate».

Il progetto c’è negli archivi didattici dell’Isis Zanussi: manca un produttore. La tragica galleria degli incidenti, quindi, va avanti.

«La sicurezza nei cortili di casa e anche nelle aree scolastiche va garantita – hanno commentato docenti e studenti degli istituti professionali di Pordenone e Sacile –. Il cancello che non deraglia, è stato brevettato e proposto per la prima volta nel concorso Inail, in città, nel 2006. L’idea era nata per mettere in sicurezza i bambini e ragazzi, ma anche i genitori negli atti quotidiani come quello di aprire e chiudere il cancello».

Parilla, che è l’Archimede Pitagorico nei laboratori in via Interna, ha coordinato il progetto: «Un dispositivo si monta sulla parte alta con un’asta telescopica che funziona come un cannocchiale – ha spiegato –. Si estende e si restringe, evitando l’uscita dai binari di scorrimento. Nel momento dell’apertura gli elementi dell’asta di acciaio applicata alla parte superiore del cancello, si infilano l’uno nell’altro, a cannocchiale».

A cancello chiuso, invece, si distendono e la struttura resta collegata al braccio di acciaio. «Il cancello non esce dai binari e non si rovescia – ha confermato Giotta –. Nemmeno se i bambini si arrampicano».

Il dispositivo progettato può essere applicato su tutte le strutture. «Spiace solo che non ci sia un’attenzione – hanno detto dall’Isis – da parte delle aziende».

28 maggio 2015 - Articolo originale

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